Motivazione: motivarsi e motivare con successo. Quali aspetti influiscono sulla nostra Motivazione? Perchè certe volte le attività che facciamo ci risultano più semplici e altre volte no?
In questo articolo andiamo ad analizzare la Motivazione da due punti di vista molto importanti: l’aspetto psicologico legato alla motivazione ma anche quello nutrizionale. Questo aspetto è descritto dal Dott. A. Vacca Biologo Nutrizionista che ringrazio per la collaborazione.
Motivazione e Psiche: motivarsi e motivare!
La motivazione è l’espressione dei motivi che inducono un individuo a compiere o tendere verso una determinata azione (wikipedia).
Le caratteristiche della motivazione sono:
- attivazione: è la condizione di avvio del comportamento
- intensità: è la forza che si imprime nel comportamento al fine di raggiungere l’obiettivo fissato
- direzione: è l’obiettivo verso cui si rivolge il comportamento
- persistenza: è la disponibilità a insistere nel tentativo di raggiungere l’obiettivo fissato a prescindere dalle difficoltà che si possono incontrare.
Queste quattro caratteristiche sono quelle sulle quali lavorare quando nasce un bisogno, ovvero un gap tra ciò che abbiamo e ciò che vogliamo.
Per colmare questo vuoto compiamo delle azioni (attivazione), quindi dobbiamo prima definire con chiarezza l’obiettivo che vogliamo raggiungere (direzione), sforzarci più o meno intensamente (intensità) e decidere quanti ostacoli siamo disposti ad affrontare per il nostro obiettivo (persistenza).
Per poter allineare le 4 caratteristiche bisogna quindi partire da un obiettivo che per noi sia importante raggiungere e definirlo con precisione in termini di risorse a disposizione, tempistiche, metodi di misurazione per capire a che punto siamo del nostro progetto, premi da farci per ogni sotto-obiettivo raggiunto, ecc.
Andando a intervistare diversi professionisti (imprenditori, dipendenti e liberi professionisti) ho potuto fare una lista di ciò che li motiva nello svolgere il loro mestiere; di seguito riporto la lista:
- reputazione
- soddisfazione cliente
- gratitudine e eguaglianza dei giudizi
- soddisfazione intellettuale
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- aumentare competenze/abilità
- svolgere compiti sempre nuovi e sfidanti
- obiettivi nuovi e mai fatti precedentemente
- lavorare con professionisti di alta formazione
- riuscire a portare a termine l’obiettivo
- soddisfazione economica
- appartenenza a una azienda seria e con un buon nome
- rapporto ottimale tra ciò che mi viene chiesto di fare e ciò che mi viene dato per farlo
- coinvolgimento anche nei processi decisionali e di progettazione
- aumentare le competenze attraverso l’aumento del numero di attività da svolgere
- crescita professionale
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- potere
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- flessibilità e autorevolezza
- carta bianca nel raggiungere l’obiettivo
- scegliere con chi lavorare
- reale coinvolgimento nei progetti
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- carriera
- competenze
- conoscenze
- reputazione
- creare un clima e avere un gruppo positivo
Motivare e Motivarsi: motivazione intrinseca ed estrinseva
La motivazione può essere quindi anche intrinseca o estrinseca.
Quella estrinseca si basa su tutti i premi/punizioni derivanti dall’esterno che ci aspettiamo (soldi, status, ringraziamenti, complimenti, lettere di richiamo, strigliate, ecc.); la motivazione intrinseca è caratterizzata dal piacere personale nello svolgere un determinato lavoro, la possibilità di essere autonomi, aumento di competenze, ecc.
Nell’ambito del lavoro ciò che motiva noi stessi e i nostri collaboratori può essere un mix di fattori tra i quali:
- Individuazione condivisa degli obiettivi
- Specificazione in termini misurabili
- Assegnazione di un traguardo temporale
- Monitoraggio ad intervalli regolari
- Compenso al raggiungimento degli obiettivi secondo quanto concordato
- l’allargamento delle competenze
- la possibilità di fare carriera
- ecc.
Questa è una descrizione breve e psicologica che non può escludere l’aspetto fisiologico della motivazione; infatti, le persone con un alta produzione di dopamina e adrenalina tendono a essere più performanti.
Ormoni: motivazione, motivarsi e motivare
L’adrenalina è anche l’ormone della rabbia e questo aumenta il senso di frustrazione nel non raggiungere un obiettivo che ci siamo prefissati soprattutto se non sappiamo come auto-motivarci oppure se i nostri diretti superiori non sanno come motivarci.
Le persone invece con bassi livelli di dopamina tendono a essere più apatici, arrendevoli, stanchi, tendono a procrastinare le decisioni e le azioni.
La dopamina a effetti sul tono umorale, sulla capacità di mantenere viva e alta l’attenzione per un periodo prolungato, ci fa sopportare meglio la stanchezza dovuta a una prestazione prolungata, ecc.
La dopamina è chiamata l’ormone della motivazione perché serve a renderci più concentrati e a sviluppare un livello attentivo molto alto nel momento in cui stiamo facendo un’attività che ci interessa molto.
La noia infatti è il feedback psicologico della scarsezza di dopamina.
Per poter produrre la dopamina il nostro corpo ha però bisogno della tirosina che è un amminoacido necessario per la sintesi di numerosi neurotrasmettitori tra cui la dopamina.
Ma esiste una dieta per la motivazione?
Motivazione e Alimentazione
Esiste lo stile di vita corretto, fatto non solo di alimentazione sana ed equilibrata ma anche di attività fisica, che noi tutti dovremmo seguire per migliorare la nostra salute oltreché le nostre performance fisiche e mentali.
L’attività fisica (basta una camminata a passo svelto), svolta per 40-60 minuti al giorno, stimola il cervello a liberare endorfine, sostanze che sono in grado di migliorare il nostro umore donandoci una sensazione di benessere, di gratificazione, aiutando a sopportare meglio lo stress.
Per quanto riguarda la dieta, l’alimentazione deve essere il più possibile variata, senza andare ad escludere alcun gruppo di alimenti.
Ddeve essere ricca di frutta e verdura, deve essere povera di alimenti industriali ricchi di conservanti, coloranti, zucchero e farine raffinate, grassi trans ed idrogenati e sale.
Eccedere con zuccheri e cereali raffinati porta a sbalzi della glicemia che causano variazioni nell’umore oltreché esporci ad un maggior rischio di sovrappeso, obesità e patologie correlate.
Dove è la Tirosina?
Esistono degli alimenti che contengono buone quantità di tirosina e che sono quindi in grado di far aumentare i livelli di dopamina, vediamoli insieme:
Tra gli alimenti più ricchi di tirosina abbiamo
- soia (legume) e derivati;
- uova;
- formaggi (soprattutto mozzarella, ricotta, grana, parmigiano);
- pesce (soprattutto salmone e merluzzo ricchi di omega 3 importanti anche per la nostra memoria. Sembra che gli omega-3 favoriscano un aumento di concentrazione della dopamina);
- carne (soprattutto tacchino, pollo, maiale, manzo e selvaggina);
- cereali integrali (soprattutto farro,orzo, miglio, riso integrale);
- legumi (tutte le proteine, animali e vegetali, sono importanti, a partire da esse vengono prodotti neurotrasmettitori, come, appunto, la dopamina);
- semi oleosi (soprattutto semi di girasole, sesamo, semi di zucca e chia);
- frutta secca a guscio (soprattutto noci, nocciole, mandorle e arachidi);
Contribuiscono a mantenere alti i livelli di dopamina anche:
– cioccolato fondente (almeno al 75%);
- frutta e verdura di stagione (soprattutto banane, fragole, mele, verdure a foglia verde, tutti i cavoli, cipolla ed aglio, barbabietole) ricche di antiossidanti che riducono l’azione negativa dei radicali liberi sulle cellule del cervello responsabili della produzione di dopamina.
- tè verde, ricco di polifenoli che aumentano i livelli di questo neurotrasmettitore.
Concludendo
preciso che nessun alimento è miracoloso, ciò che invece può fare la differenza è sicuramente seguire la Dieta Mediterranea che prevede, tra l’altro, il consumo degli alimenti sopra elencati in maniera variata ed equilibrata: si è visto che le persone che seguono questo stile di vita sono più felici, meno stressate e hanno migliorato la qualità della vita.
Buon lavoro,