La paura: declinare le situazioni di pericolo
Solitamente la paura è definita come un’emozione primaria causata da una situazione reale o anticipata dalla previsione (qui si parla più di ansia anticipatoria), evocata dal ricordo.
Questa emozione è quindi un indicatore che ci informa di stare attenti e all’erta perché c’è qualcosa (reale, immaginato, previsto) che potrebbe attentare alla nostra salute e sicurezza.
Come tutte le emozioni è normale provarla e sarebbe non normale non provarla.
Spavento
Si differenzia dallo spavento perché questo è una reazione intensa avvertita di fronte a un danno o a un pericolo improvviso; si può vivere un periodo di ansia prolungato durante il quale i nostri sensi sono più all’erta e quindi sentirsi maggiormente spaventati (essere consapevoli di essere più sensibili a situazioni improvvise e inaspettate che possono spaventare); quindi l’intensità e l’immediatezza fann0 la differenza
Terrore
Il terrore è lo spavento all’ennesima potenza e la definizione della Treccani è infatti “sentimento e stato psichico di forte paura o di vivo sgomento, in genere più intenso e di maggior durata che lo spavanto”. L’individuo terrorizzato è completamente immobilizzato o si mettono in atto comportamenti completamenti controproducenti o pericolosi per se stessi. Il terrore di solito è può essere così acuto che l’individuo sente dolore anche se non gli succede niente; lavorando spesso coi dentisti, questi mi confermano di quanti pazienti urlano dal dolore prima ancora di essere toccati.
Questo succede perché il cervello ha una parte attiva e non passiva nella sensazione di dolore; quando pensiamo intensamente che stimo per subire un danno il cervello attiva i sensori del dolore come reazione di difesa. Qui non entro nel merito ma potete cercare su internet articoli per approfondire il rapporto cervello-dolore.
Fobia
La paura è collegata alla fisiologia del nostro corpo e in questo particolare caso quando abbiamo paura il nostro corpo produce adrenalina (aumento del battito cardiaco, restringimento dei vasi sanguigni, respirazione accelerata, ecc.) che serve a reagire al pericolo.
Se però questa aumenta, perché riteniamo che qualunque strategia applichiamo non ci salverà dal pericolo, le sensazioni corporee iniziano a diventare più fastidiose.
Se la paura inizia a diventare sproporzionata e la persona inizia anche a capire che l’intensità delle sensazioni è troppo superiore al pericolo percepito allora si può parlare di fobia; la fobia è intensa, persistente, duratura e provata per una specifica cosa. È una manifestazione emotiva sproporzionata, collegata a molti sintomi fisiologici come la tachicardia o disturbi gastrici.
Come la paura anche la fobia serve a tenerci lontano da ciò che può farci male ma in questo caso le sensazioni di ansia e angoscia sono molto più intense e dolorose.
Ansia
Ansia e paura sono collegate ma mentre la paura è più legata a una situazione reale l’ansia è collegata più a una previsione di come andrà la situazione reale; paura e ansia vengono gestite in zone identiche del nostro cervello.
L’ansia è collegata a previsioni negative del futuro e può essere definita anche come la valutazione psicologica di essere più o meno in grado di far fronte alla situazione (mi sento in grado di affrontarla e penso che il risultato dipenda per lo più da me – ansia moderata e utile; ritengo che non posso farci niente, non dipende da me e mi farà un gran male – ansia alta).
L’ansia prolungata è anche un vero e proprio disturbo con sintomi fisici e psicologici. Qui non tratterò ciò ma online si trovano diversi articoli sui disturbi d’ansia.
Preoccupazione
La preoccupazione è un lieve stato di ansia anticipatoria; è caratterizzata da un po’ di timore e paura. Serve a tenerci impegnati a pensare a una soluzione oppure a essere pronti ad affrontare una situazione che sicuramente si risolverà o che, se non si risolverà non ci causerà nessun danno o un danno minimo. Alcune volte la preoccupazione potrebbe non essere collegata a qualcosa che cogliamo subito; la preoccupazione, ovvero rendersi conto che c’è qualcosa che non quadra, è un campanello di allarme del nostro secondo cervello che avverte il primo di svegliarsi.
Capita sovente di avvertire qualcosa allo stomaco ma non capire a cosa si riferisce; i due cervelli stanno comunicando.
Angoscia
L’angoscia invece è una reazione d’allarme che nasce da uno stato di dubbio e profonda inquietudine che è collegata sia alla paura ma anche ad altre emozioni; solitamente l’angoscia è una sensazione più forte rispetto all’ansia.
Il senso che provoca l’angoscia può essere paragonato al sentire un peso nel petto ed è una sensazione talmente sgradevole che può portare a condizioni più penose. Il peso nel petto ti rende difficile anche la respirazione e di solito l’angoscia è una sensazione generalizzata, non si sa nemmeno da cosa derivi questa sensazione e a cosa sia collegata.
Gli indicatori del corpo
Diciamo quindi che si può avere paura, si può essere spaventati, si può avere una fobia e si può essere terrorizzati; l’escalation è seguita, anticipata e accompagnata da preoccupazioni, inquietudini, ansie e angosce.
Le situazione di vita normale solitamente non hanno un’inequivocabile stato d’animo, sensazione o emozione precisa ma contemporaneamente possiamo vivere emozioni completamente opposte (la voglia di mettersi in gioco e la vergogna per un possibile fallimento; la voglia di dimostrare la nostra forza e la paura di ferire qualcuno; ecc.).
Semplificando un poco, se facciamo una similitudine tra il nostro corpo a un’automobile possiamo paragonare:
- i primi elementi (paura, spavento, terrore, panico, ecc.) allo stato di salute dell’auto e ai suoi indicatori,
- mentre i secondi (preoccupazione, ansia, angoscia, ecc.) li possiamo paragonare alle luci che si accendono nel cruscotto quando un indicatore avverte che c’è un problema nella macchina.
È molto importante saper discernere correttamente i propri stati emotivi perché le parole che usiamo per descrivere qualcosa ci servono anche per scegliere che cosa fare.
Se io ritengo che stia provando terrore l’attivazione fisiologica del mio corpo aumenta rispetto a sé ritengo che sto provando paura.
Corpo e mente sono collegate, se ignoro determinati segnali e quando li colgo non li so definire chiaramente, peggioro solo la mia situazione.
Bibliografia:
- A tu per tu con la paura. Vincere le proprie paure per imparare ad amare di A. Krishnananda
- La paura è una sega mentale. Come liberarsene per sempre di G. C. Giacobbe
- Atlante delle emozioni umane di T. Watt Smith
- Ansia: conoscerla e superarla di E. Alisei
- Chi ha paura della paura di C. Andrè