La formazione online al tempo di Internet
Fare formazione online da obbligo a opportunità
In questo periodo ho svolto diverse ore di formazione online; erano alcuni anni che non usavo più le piattaforme online per questa attività.
In passato l’ho usata per fare selezione del personale per figure commerciali in giro per l’Italia, formazione di gruppo per diverse professionalità su softskills e consulenza individuale; pur avendo fatto un largo uso di diverse piattaforme, quando mi è stato chiesto di riusarle sono stato un poco titubante.
La selezione e la formazione online risultavano molto vantaggiose per le società per cui svolgevo i servizi perchè tutti i primi incontri e le prime formazioni le potevo svolgere direttamente da Firenze risparmiando gli esosi costi di trasferta.
Dieci o dodici anni fa il problema era che la conoscenza di cosa fosse skype era esigua e molte volte le persone o pensavano a una truffa o non si presentavano agli incontri.
Poi con gli anni la diffidenza è calata, i benefici hanno sovrastato gli aspetti negativi.
La formazione online e le sue regole
Ora le cose sono molto cambiate ma alcune regole sono rimaste le stesse.
Dato che molti colleghi affronteranno la mia stessa situazione, faccio di seguito un elenco di regole che ho seguito e che mi hanno portato a svolgere un buon lavoro formativo online:
- Gli interventi dei discenti sono gestiti in maniera direttiva dal docente al fine di non creare un chiacchiericcio inutile e confusionario
- Il docente è l’unico che tiene il microfono sempre acceso mentre i discenti lo devono accendere solo quando fanno interventi per non causare un riverbero
- Ogni 60 minuti inserire un box time delle domande; i discenti dovranno segnarsi le domande e farle in questo spazio temporale oppure scriverle sulla chat diretta del Docente.
- La chat è molto utile anche per quelle persone che non hanno un microfono.
- Il numero di pause da fare è superiore alla formazione in aula; ogni ora e un quarto è consigliata.
- Creare molte esercitazioni che possono essere svolte individualmente e i cui risultati possono essere comunque confrontati nell’aula virtuale.
- Scegliere una piattaforma che consenta di condividere lo schermo coi discenti.
- Inserire tutti le esercitazioni o modalità formative all’interno del PowerPoint in modo tale da non dover uscire e rientrare dalla modalità schermo condiviso.
- Se si usano filmati: è possibile che i discenti non sentano l’audio (mi è capitato diverse volte e perciò ho scelto filmati dove quello che interessava fossero le immagini).
- Per ogni esercitazione fare un elenco delle domande a cui devono rispondere i discenti dopo.
- Interpellare tutti, far partecipare tutti, verificare continuamente di essere seguito e che quello che il docente dice coincide con ciò che il discente capisce.
- Se il docente decide di usare una lavagna, prendere un pennarello con punta larga altrimenti i discenti potrebbero non vedere ciò che si scrive.
- Obbligare tutti ad avere carta e penna; se i discenti usano il pc contemporaneamente per seguire la lezione, il PowerPoint e per prendere appunti finisce che perdono la metà di ciò che succede.
- Solitamente, in aula reale io arrivo venti minuti prima; in aula virtuale è meglio arrivare 5 minuti prima.
- Parlare più lentamente del solito.
Molte informazioni sui cambiamenti tecnologici li avevo già affrontati in un articolo scritto più di un paio di anni fa: cambiamenti tecnologici.